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Progetto e architetture del linguaggio classico (XV-XVI secolo)

8816404884
Spagnesi, Gianfranco
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Descrizione

Il titolo dell'opera mette bene in chiaro il valore antologico di questa raccolta di scritti che, nel loro insieme, non esauriscono tutta la vasta tematica legata all'architettura del XV e XVI secolo. Piuttosto, riconoscendone alcuni nodi essenziali, vengono proposte linee di ricerca innovative, tutte da approfondire per un dibattito culturale che mai può dirsi concluso. I primi tre saggi affrontano il tema della formazione della cultura di un gruppo di artisti (Donatello, Ghiberti, Michelozzo) attorno alla centralità della figura di Brunelleschi, e l'affermazione della nuova figuratività ed il suo rapporto con l'antico diversamente inteso. In questo contesto, mentre si ripropone di continuo la ricerca di relazioni con il mondo medievale, l'opera di Leon Battista Alberti, più di quella dei maestri fiorentini, si afferma come matrice prima di tutta la successiva architettura del linguaggio classico. La vicenda dell'architettura del XVI secolo, affrontata nei saggi seguenti, viene intesa nella ricerca di un confronto fra l'opera di Bramante e quella dei suoi continuatori; tematica che viene svolta comparando gli organismi e la figuratività bramanteschi con le elaborazioni di chi venne dopo e operò in contesti culturali e politici anche molto diversi tra loro. Un modo, questo, per individuare Bramante come il punto di partenza di ogni sperimentazione che, alla fine del XVI secolo, avrebbe introdotto alla fortuna, grande stagione barocca.
In questo senso determinanti sono la figura e l'opera di Pellegrino Tibaldi, uno dei primi tramiti tra la cultura lombarda e quella romana e architetto di San Carlo Borromeo; un personaggio, quest'ultimo, grandissimo, non soltanto come uomo di Chiesa, ma anche per aver promosso, proprio attraverso l'opera del Tibaldi, un processo di grande rinnovamento nell'architettura della fine del secolo. Altrettanto importante è la ricerca romana, quella legata all'attività del pontificato di Sisto V, con cui si apre il periodo che porta all'affermazione dell'architettura che celebrerà la Riforma cattolica trionfante.

L'autore:
Gianfranco Spagnesi
, architetto, già docente di Storia dell'architettura nelle Università de L'Aquila e di Firenze, è attualmente ordinario di Restauro architettonico nella Facoltà di Architettura dell'Università di Roma "La Sapienza", di cui dirige dal 1993 il Dipartimento di Storia dell'Architettura, Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici. Dal 1978 al 1992 è stato presidente del Centro Studi per la Storia dell'Architettura. È autore di numerosi saggi critici sull'architettura e l'urbanistica antica e contemporanea e sui problemi del restauro dei centri storici. Le sue opere principali sono: G.A. De Rossi, architetto romano (1964); L'Aquila, problemi di forma e storia della città (1972); L'edilizia romana nella seconda metà del XIX secolo (1974); L'architettura a Roma al tempo di Pio IX (1976); Il Centro Storico di Roma, il Rione Campo Marzio (1979); Il Palazzo De Majo e l'architettura barocca a Chieti (1981); Una storia per gli architetti (1988); La Piazza del Quirinale e le scuderie papali (1990); Il Quartiere e il Corso del Rinascimento (1994); Alessandro Specchi e l'alternativa al borrominismo (1997). Ha inoltre curato le mostre: L'architettura a Roma al tempo di Pio IX (1978); Raffaello, l'architettura picta: percezione e realtà (1984); Il colore delle città antiche (1988).

Dettagli del prodotto
Jaca Book
8816404884

Scheda tecnica

Pagine
250
Rilegatura
Brossura
Dimensioni
150 X 230 mm
Editore
Jaca Book
Autore
Spagnesi Gianfranco
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