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La Storia dell'arte dell'Oriente antico. I primi imperi e i principati del ferro

8843553496

Matthiae, Paolo

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Descrizione

Con la fine, negli anni attorno al 1600, della fase archeologica che si definisce tradizionalmente del Bronzo Medio, nella coscienza dei popoli dell'antico Oriente doveva certo essere ormai acquisito il dato della definitiva affermazione, dell'irreversibile sviluppo, della superiorità sociale e della centralità politica del fenomeno dell'urbanizzazione dalla Mesopotamia all'Iran, dall'Anatolia al Levante, dalla Siria alla Palestina. Negli stessi anni scompariva il tradizionale primato politico, culturale e militare del mondo mesopotamico, derivante essenzialmente dalla precocità cronologica e dalla solidità strutturale dell'urbanizzazione primaria della bassa Mesopotamia della seconda metà del IV millennio, che aveva consolidato, concentrandole nei paesi di Sumer e di Akkad, innovazioni tecnologiche, elaborazioni ideologiche, sistemi amministrativi di grande efficacia per la coesione sociale e il progresso economico. Proprio l'efficienza delle strutture urbane del mondo mesopotamico meridionale aveva permesso di superare la grande e generalizzata crisi della civiltà urbana della fine del Bronzo Antico, negli ultimi secoli del III millennio, quando, dopo le decisive esperienze dell'urbanizzazione secondaria nelle regioni non alluvionali della Mesopotamia e della Siria settentrionali, dovette sembrare all'umanità civilizzata del tempo che il modello urbano potesse perdersi nel flusso delle innovazioni effimere prive di futuro.
Se era già accaduto nei secoli finali del III millennio che invasori esterni, come i Guti prima e gli Elamiti poi, avessero posto fine in maniera violenta ai grandi poteri politici prima della dinastia di Akkad e poi della III dinastia di Ur, non era ancora mai avvenuto che, a seguito di tali eventi episodici anche se assai gravi, si trasferissero durevolmente fuori della Mesopotamia meridionale i nuovi centri del potere politico e soprattutto che il mondo orientale divenisse strutturalmente policentrico. In effetti, durante il Bronzo Medio - nei primi quattro secoli del II millennio - alcuni poteri politici, come Yamkhad, l'antica Aleppo in Siria del nord, o Shubat Eniil in alta Mesopotamia, avevano conseguito predomini regionali, rivaleggiando, alleandosi, affiancandosi alla I dinastia di Babilonia; ma è solo nei decenni precedenti la metà del millennio che la situazione politica generale mutò radicalmente: dapprima, le spedizioni dei grandi re paleohittiti Hattusili I e Mursili I dall'Anatolia in Siria e in Mesopotamia sconvolsero ogni assetto tradizionale di controllo dei territori da Aleppo a Babilonia e poco più tardi i sovrani di Mitanni con innovative strutture gerarchiche di tipo feudale crearono un vasto impero che andava dall'Assiria al Mediterraneo, relegando la Babilonia cassila a un ruolo sempre prestigioso sul piano culturale, ma periferico su quello politico.
Quello di Mitanni non è però che il più antico degli imperi che nel Bronzo Tardo, tra il 1600 e il 1200, impongono una nuova forma di controllo e di sfruttamento di estesi territori: poco più tardi, l'Egitto della XVIII e della XIX dinastia e alcuni decenni dopo l'impero hittita a partire da Suppiluliuma I e quello medioassiro prima con Assuruballit I, ma soprattutto poi con Salmanassar I e Tukulti-Ninurta I, si affronteranno ripetutamente in alta Siria e in Mesopotamia settentrionale per ottenere un predominio che non sarà mai durevole, mentre si affermeranno volta a volta equilibri apparentemente deboli e incerti che si riveleranno assai più solidi e fondati nel corso degli anni.

 


 

Dettagli del prodotto
Electa
8843553496

Scheda tecnica

Pagine
312
Rilegatura
Rilegato con sovracopertina
Dimensioni
260 X 290 mm
Editore
Electa
Autore
Matthiae Paolo
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