Carsten Höller

Ex biologo, belga di origine ma svedese di adozione, Carsten Höller si è affermato nel panorama dell’arte contemporanea negli anni novanta. Presente nelle principali manifestazioni di arte contemporanea nel mondo, da Documenta alle biennali di Venezia, Berlino e San Paolo, in Italia si è affermato grazie alla personale alla Fondazione Prada nel 2000.

La produzione dell’artista ha l’obiettivo di provocare dubbi e domande sul sistema della nostra esistenza affrontando argomenti importanti quali la sicurezza, il futuro, i bambini, l’amore, la felicità, le droghe, i mezzi di trasporto e la casa, mettendo in discussione la realtà oggettiva e provocando trasformazioni, anche solo temporanee, nell’esperienza sensoriale ed emozionale degli individui. L’indagine, trasversale ed antispecialistica, che svolge su queste tematiche passa attraverso varie discipline, non solo scientifiche, come l’architettura e il design. La stimolazione dello spettatore non è solo sensoriale ed emotiva ma anche intellettuale, fino alla provocazione. L’artista, infatti, tiene conferenze sulla felicità, l’amore, la relazione tra odore e attrazione ed interviene sulla stampa per stimolare il dibattito pubblico sulle “cose che contano”.

Nelle installazioni dell’artista belga le piante si comportano come gli esseri umani, animali e persone convivono, vengono messe a disposizione del pubblico sostanze euforizzanti per provocare lo spettatore alterando i meccanismi percettivi tradizionali. Da qui i funghi giganti capovolti realizzati nel 2000 per la Fondazione Prada a Milano (Upside Down Mushroom Room – Synchro System), gli scivoli installati nel 2006 alla Tate Modern di Londra da lui definiti “generatori di ebbrezza e felicità” e le trappole mortali camuffate da giocattoli (Killing Children I,II e III) e il video Jenny dove mostra diverse modalità per catturare ed uccidere i bambini. Ha concepito percorsi espositivi in cui provare felicità (Glück) e benessere (Sanatorium) o attraverso i quali vedere nuovi e possibili sviluppi per la città futura (Skop). Durante la sua carriera ha realizzato diverse collaborazioni con altri artisti contemporanei tra cui Maurizio Cattelan e Rosemarie Trockel

Tra gioco e assunzione di responsabilità la produzione di Carsten Höller ha una forte dimensione socio-politica in cui si riverbera la lucida visione che l’artista ha della contemporaneità: “la mentalità utilitarista è talmente dominante che altre forme di vedere e agire sono diventate praticamente inammissibili. Ciò è legato all’enorme potere e competitività della struttura economica che, sebbene stupida, continua a diffondersi in tutto il mondo come una malattia contagiosa” (Carsten Höller in Tuotanto/Production). Attraverso le sue opere prova a stimolare comportamenti improduttivi come la gioia e l’insensatezza per sviluppare forme di resistenza, e sviluppo, all’interno del sistema stesso.

Caroline Corbetta (Milano 1972) è critica d’arte e curatrice indipendente. Insegna Fenomenologia delle Arti Contemporanee all’Accademia Carrara di Bergamo. Ha scritto per numerose testate internazionali tra cui “Domus”, “Flash Art” e “Frieze”. È stata corrispondente italiana per “NU: the Nordic Art Review” e per “Contemporary magazine” e ha curato diverse mostre per spazi pubblici e privati in Italia e all’estero.