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Beato Angelico. Figure del dissimile

8835501245
Didi-Huberman, Georges
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Descrizione

Un giorno, in un corridoio del convento di San Marco, a Firenze, l'occhio di Georges Didi-Huberman fu colpito da qualcosa che tutti gli storici dell'arte avevano ignorato: la Madonna delle ombre di Beato Angelico poggiava su quattro pannelli stranamente dipinti a vaste chiazze multicolori con una pioggia di pigmenti spruzzati sulla parete e in apparenza privi di soggetto, informali come in un dripping di Jackson Pollock. Queste "lastre dipinte" non sembravano una decorazione né assomigliavano a nulla di quanto uno studioso può aspettarsi di trovare in un'opera del Quattrocento.

Guido di Pietro, detto il Beato Angelico, si mostrava così sotto una nuova luce e apriva il campo a un'affascinante indagine in cui la storia delle idee, gli strumenti della semiologia e della psicanalisi e la critica d'arte convergono per delineare un'interpretazione originale e approfondita della pittura religiosa figurativa.

Ricostruendo l'universo di pensiero in cui l'artista era immerso e aveva lavorato, Didi-Huberman dimostra che, ancora nel XV secolo, per "figura" si intendeva esattamente l'opposto di quello che oggi si intende: il Beato Angelico dipingeva figurae nel senso latino e medievale del termine, cioè segni pittorici di una realtà invisibile e trascendente.

Così come evocò la figura del divino in una informe materia colorata, introdusse nel familiare tema dell'Annunciazione strani paradossi spaziali che rendono misteriosi ambienti e corpi. Ma a una lettura che esplora tutta la grande tradizione teologica fondata dallo Pseudo-Dionigi l'Areopagita e proseguita con la filosofia scolastica da Alberto Magno a Dante, i paradossi e le stranezze si rivelano chiaramente come i mezzi espressivi di una sottile "arte della dissomiglianza" che voleva suscitare nell'osservatore la "memoria di un mistero", il mistero cristiano dell'Incarnazione. La pittura religiosa del Beato Angelico, non più vista come una serena illustrazione di soggetti devoti, ci appare dunque tesa verso il confine dell'irrappresentabile e animata da una creazione a getto continuo di immagini inquietanti come le figure di un sogno.

 

L'autore:

Georges Didi-Huberman, storico dell'arte e studioso di filosofia, insegna all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Ha pubblicato numerosi saggi di storia dell'estetica e di teoria dell'immagine, tra cui La peinture incarnée (1985).

Dettagli del prodotto
Leonardo Arte
8835501245

Scheda tecnica

Pagine
263
Rilegatura
Rilegato con sovracopertina
Dimensioni
215 X 285 mm
Editore
Leonardo Arte
Autore
Didi-Huberman Georges
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