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Raffaello. La "Scuola di Atene"

8818121553

Reale, Giovanni

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Descrizione

Nel 1507 Giulio II, che nei primi tempi del suo pontificato aveva continuato ad abitare gli Appartamenti Borgia, residenza dell'odiato predecessore Alessandro VI, decise di trasferirsi al piano superiore e di farlo affrescare secondo le sue intenzioni.
Raffaello iniziò a dipingere la Stanza della Segnatura, cosiddetta per le assise del tribunale pontificio che vi si tenevano regolarmente - la Signatura Iustitiae e la Signatura Gratiae -, nel 1508, quando già il soffitto era stato cominciato da Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, al quale vengono attribuiti il sistema di divisione a clipei del soffitto stesso e la pittura del pannello ottagonale centrale, di cui due medaglioni - quelli con le allegorie della Teologia e della Filosofia - stanno, rispettivamente, sopra le due grandi figurazione raffaellesche: la Disputa del Sacramento, ovvero la discussione condotta dai difensori della Teologia sul mistero dell'Eucarestia, e la Scuola di Atene, rappresentazione della sapienza antica, proprio a sottolineare che il contenuto concettuale della decorazione della Stanza nel suo insieme è stato fissato da qualche dotto teologo della Curia romana.
Lasciando ai critici d'arte la lettura estetica dell'affresco, dove Raffaello raggiunge una fase forse insuperabile, la più classica, della sua evoluzione, Giovanni Reale esamina la Scuola di Atene attraverso un'indagine di carattere ermeneutico per giungere all'interpretazione dei messaggi espressi dalle raffigurazioni dei filosofi, concepiti nella dimensione dell'architettura, che è solenne perché la sapienza antica è tutta una costruzione architettonica del pensiero umano, e alla loro comprensione.
Mediante la sua acuta e illuminante analisi, l'immagine, stupenda, rivela a tutti anche il concetto, mentre il confronto diretto con il cartone mostra con chiara evidenza come lo schema compositivo fosse definito fin dagli inizi e come il Maestro vi abbia aderito senza ripensamenti nel corso dei lavori. Alla fine dell'esame, appare evidente che Raffaello rivalutava l'arte anche a livello teoretico: il Bello è rivelativo del Vero! L'arte è alta filosofia ed esplicazione nel bello delle armonie numeriche e geometriche. E il pensiero greco dalle origini fino alle sue conclusioni non ha mai trovato una sintesi tanto felice come nella Scuola di Atene.

 

 

 

Dettagli del prodotto
Rusconi
8818121553

Scheda tecnica

Pagine
192
Rilegatura
Rilegato in cofanetto
Dimensioni
250 X 295 mm
Editore
Rusconi
Autore
Reale Giovanni
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