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IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI.

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Descrizione

Esistono tre manoscritti contemporanei che spiegano il soggetto dell'opera. Uno di questi, conservato nel Museo del Prado è ritenuto autografo di Goya ed esprime un parere sul ruolo dell'arte. È lo stesso Goya ad indicarci il significato della sua opera in questo scritto detto Commento di Alaya:«La fantasía abandonada de la razón produce monstruos imposibles: unida con ella es madre de las artes y origen de las maravillas» (La fantasia abbandonata dalla ragione genera mostri impossibili: unita a lei è madre delle arti e origine delle meraviglie).

 Secondo Goya, dunque, la fantasia è alla base di tutte le creazioni. Se questa è lasciata delirare in maniera incontrollata, senza il supporto della ragione, condurrà ai mostri e a tanti elementi inesistenti; se, invece, la ragione è sveglia e si unisce alla fantasia, in un intimo connubio tra regola e genio, si dà vita a uno strumento dalla potenza inesauribile. I mostri, infatti, simboleggiano proprio quelle forme e quei processi mentali che, relegati negli abissi del subconscio, dopo il sonno della ragione hanno potuto finalmente palesarsi: l'uomo, in questo modo, non è oppresso da forze esterne, bensì è in conflitto con sé stesso, travagliato da queste orribili visioni scaturite dalla sua anima.

Gli altri due manoscritti (in particolare un manoscritto conservato nella Biblioteca Nacional de España) sono anonimi e suggeriscono un'interpretazione più scomoda per l'epoca dell'artista, che può riferirsi alle dottrine razionaliste dell'illuminismo diffuse dalla Rivoluzione francese.

Dettagli del prodotto
Mazzotta

Scheda tecnica

Autore
Francisco Goya, Arnulf Rainer
condizioni libro
LIBRO NUOVO
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